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Etimologia: Juglans è un termine latino coniato in onore di Giove: "Jovis glans" cioè la "ghianda di Giove" poiché presso gli antichi Romani il noce era l'albero consacrato al re degli dei. L'aggettivo "regia" che significa "regale" rivela che l'albero fu introdotto in Occidente dai re di Persia.
Descrizione
Il noce (Juglans regia L.) è una pianta originaria dell'Asia (pendici dell'Himalaya), introdotta in Europa in epoca antichissima per i suoi frutti eduli. Diffusa in tutto il mondo, in Italia la coltura della noce da frutto, in genere promiscua, ha una certa rilevanza solo in Campania, anche se è diffuso su tutto il territorio fino a 1200m di altitudine. Il noce può essere coltivato anche per la produzione di legno o per entrambi gli scopi. Il noce è un albero vigoroso, caratterizzato da tronco solido, alto, diritto, portamento maestoso; presenta radice robusta e fittonante.
Le foglie sono caduche, composte, alterne (formate da 5-7-9 e, più raramente, 11 foglioline). È una pianta monoica in cui i fiori maschili sono riuniti in amenti penduli, lunghi 10-15 cm, con numerosi stami, che appaiono sui rami dell'anno precedente prima della comparsa delle foglie.
I fiori unisessuali femminili schiudono da gemme miste dopo quelli maschili (proterandria), sono solitari o riuniti in gruppi di 2-3, raramente 4, appaiono sui nuovi germogli dell'anno, contemporaneamente alle foglie. Il frutto è una drupa, composta dall'esocarpo (mallo) carnoso, fibroso, annerisce a maturità e libera l'endocarpo legnoso, cioè la noce vera e propria, costituita da due valve che racchiudono il gheriglio con elevato contenuto in lipidi.
Limiti pedoclimatici: sensibile ai ristagni idrici e stress idrici conseguenti a terreni sciolti; non tollera i terreni pesanti, asfittici, mentre resiste anche ad elevato tenore in calcare. Teme gli eccessi termici (caldo e freddo).
FRUTTO: il frutto del noce è una drupa,composta da un involucro esterno carnoso ed odoroso (il mallo), nocciolo interno legnoso ed ovoidale diviso in due valve,contenente il seme formato da 2 cotiledoni eduli, ripiegati, irregolarmente lobati, cerebriformi, detti gherigli. I due cotiledoni sono infossati in quattro compartimenti del guscio che sono incompletamente distinti da un falso setto lignificato e resistente. Il seme del noce possiede un ottimo sapore, tanto più delicato quanto più è fresco, essendo ricco di olio di ottima qualità, ma che tende ad irrancidire in breve tempo. Maturano in autunno; già in settembre, tuttavia, il guscio ha raggiunto una definitiva solidità.
Coltura
Il noce vegeta su terreno profondo, da moderatamente secco a umido, mediamente sciolto e ben areato, piuttosto ricco di sostanze nutritive, con buona frazione di humus; può vegetare anche su suoli leggermente acidi, ma preferibilmente basici . Esposizione in pieno sole, ma non disdice la mezz'ombra. Il noce non va consociato con altre specie, a causa della secrezione, da parte delle sue radici, di sostanze tossiche. Le sostanze che pervadono la fitta rete di radici, come anche foglie e frutti, sono infatti sgradite agli altri vegetali, ma utilissime all'uomo.
DROGA: La droga del noce è costituita dalle foglie e dal mallo. Le foglie si raccolgono nei mesi di maggio-giugno, prima del totale sviluppo, staccandole senza il picciolo. Il mallo si raccoglie da agosto a settembre a completa maturazione. La droga deve essere essiccata rapidamente in luogo fresco e areato, per evitare precoci annerimenti delle parti.
Le foglie e il mallo sono ricchi di tannini, di vitamina C, acido citrico, malico, oli essenziali, di juglone, di acido caffeico, quercetina.
Usi
In cosmetica: dalla macerazione del mallo di noce si estrae un pregevole olio richiesto dall'industria cosmetica-saponiera. Nel mallo si trovano grosse quantità di juglone che è antisettico e cheratinizzante, favorisce cioè il rinnovo delle cellule della pelle. Può essere usato come abbronzante in quanto è capace di stimolare la produzione di melanina. Inoltre possiede una quantità di acidi grassi insaturi e di vitamine che ne fa una sorta di filtro naturale contro i raggi solari, paragonabile a un fattore di protezione 2-3, adatto quindi a pelli già abbronzate. Il decotto di foglie è utilizzato per scurire i capelli e contrastarne la caduta.
In fitoterapia, al noce vengono tradizionalmente riconosciute proprietà astringenti, toniche, antisettiche, cicatrizzanti. Ha proprietà amaro-toniche, digestive, decongestionanti e astringenti intestinali, vantaggiose nel trattamento di diarree e dissenterie. Buoni risultati si sono ottenuti nel contrastare parassitosi intestinali dovute soprattutto alla Taenia solium. E' stato usato anche per curare, pare con ottimi risultati, infiammazioni linfoghiandolari di origine tubercolare. E' utile per dermatosi, eczemi, geloni, nelle infiammazioni oculari, in alcuni disturbi della sfera genitale: leucorree nelle donne e orchite nell'uomo. Favorisce la diuresi, stimola la funzione pancreatica ed epatica ed è quindi utile per ridurre il senso di pesantezza. L'estratto delle foglie era anche usato in passato nel trattamento del diabete, il noce infatti ha anche azione ipoglicemizzante.
In dietetica è utilizzato soprattutto come frutta(si mangiano i gherigli) e nell'industria liquoristica per produrre il popolare "nocino". Le noci sono un alimento altamente energetico poiché contengono elevate quantità di lipidi, gran parte dei quali polinsaturi. In particolare la noce è piuttosto ricca di acido alfa-linoleico. A questo tipo di grassi viene attribuita la proprietà di diminuire il colesterolo cattivo (LDL) ed i trigliceridi.
Inoltre, essendo ricche di antiossidanti le noci possono aiutare a ridurre lo stress ossidativo e a contrastare l'invecchiamento cutaneo e cellulare. Anche le proteine in essa contenute nascondono proprietà terapeutiche. Infatti sono particolarmente ricche di un amminoacido, l'arginina che viene trasformato dalle cellule della parete vasale in nitrossido, una sostanza in grado di prevenire e contrastare i fenomeni dell'arteriosclerosi.
Sono inoltre ricche di sali minerali (rame, zinco, ferro e fosforo), vitamine del gruppo B e vitamina E.
I pannelli costituiti dai residui dei gherigli torchiati vengono destinati all'alimentazione del bestiame.
In agricoltura biologica è usato come pianta repellente.
ALTRI USI: l'olio grasso ricavato dal noce viene utilizzato come lubrificante e dato il suo alto coefficiente essiccativo, dall'industria delle vernici. Il legno di noce è poi assai ricercato per la produzione di mobili e pavimenti grazie alla sua facile lavorabilità e la lunga durata.
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