EAN - MPN: 8051773020339 (FI-033)
Pomata al Timo a base di cera d’api e oli essenziali dalle proprietà balsamiche.
I pregiati estratti vegetali presenti in questa pomata, tra i quali spiccano il Timo, l’Eucalipto ed il Mirto, hanno proprietà rinfrescanti e calmanti.
Il Basilico Santo, detto anche "Tulsi" nella medicina ayurvedica, svolge azione purificante e disinfettante.
La cera d’api è utile per la corretta idratazione della pelle e per lenire gli arrossamenti presenti alla base del naso o le screpolature delle labbra in caso di raffreddamento.
La pomata contiene inoltre una miscela floriterapica (Centaury, Cherry Plum, Chestnut Bud, Chicory, Vervain), preparata secondo le indicazioni del Dr. Bach, per alleviare il disagio legato all’irritazione delle mucose e alla costipazione.
CONSIGLIATA
- Per il trattamento del tratto respiratorio in caso di raffreddore, riniti, congestioni nasali.
INGREDIENTI
Aqua**; Glyceryl Stearate SE**; Glycerin**; Prunus Amygdalus Dulcis (Sweet Almond) Oil*/**; Thymus Vulgaris Extract**; Bisabolol**; Caprylic/Capric Triglyceride**; Sodium Cetearyl Sulfate**; Cetearyl Alcohol**; Beeswax**; Ocimum Sanctum Leaf Extract**; Vitis Vinifera (Grape) Seed Oil**; Glyceryl Stearate**; Eucaliptus Globulus Leaf Oil**; Myrtus Communis Oil**; Thymus Vulgaris (Thime) Oil**; Centaurium Erythraea (Centaury) Flower Extract**; Prunus Cerasus (Cherry Plum) Flower Extract**; Aesculus Hippocastanum (Chestnut Bud) Bud Extract**; Cichorium Intybus (Chicory) Flower Extract**; Verbena Officinalis (Vervain) Flower Extract**; Benzyl Alcohol; Potassium Sorbate; Xanthan Gum**; Limonene**..
* Ingrediente da agricoltura biologica.
** Ingrediente di origine vegetale / naturale.
Principi Attivi Naturali |
Timo, Cera d’Api, Basilico santo (Tulsi), Eucalipto, Mirto |
Profumazione |
Balsamica |
Formato |
100 ml |
Formula Biologica |
Si |
Nickel Tested |
Si |
Dermatologicamente Testato |
Si |
MODO D'USO
Da utilizzare sul petto, sulla pianta dei piedi, sotto il naso e sulle labbra, più volte al giorno, per prevenire il raffreddamento e alleviarne i fastidi.
Informazioni sul produttore
Alma Briosa nasce nel 2010 con l'intento di proporre rimedi naturali e biologici per risolvere molti problemi dell'uomo moderno in maniera meno invasiva e più in equilibrio con la natura.
In particolare Alma Briosa vuole aiutare a riscoprire tutti quei rimedi la cui efficacia in Italia è stata dimenticata, ma che sono tuttora noti e apprezzati all'estero. Il primo rimedio che è stato riscoperto da Alma Briosa è l'Ambra Baltica.
L'ambra è la resina fossile del Pinus Succinifera, conifera vissuta nel Terziario (da 70 a 2 milioni di anni fa) ed estintasi 40 milioni di anni fa. La polimerizzazione molecolare, risultante dalle alte pressioni e temperature dei sedimenti sovrastanti, ha prima trasformato la resina in copale.
Successivamente, calore e pressione continuative, hanno provocato l'uscita dei terpeni, dando come risultato la formazione di ambra. In Europa i maggiori giacimenti di Ambra si trovano nell'area del Baltico.
Il colore varia dal rosso cupo all'arancione, al giallo chiaro, al bruno scuro, al latte, anche se sono note rare colorazioni verdastre e nerastre dovute alla presenza di sostanze organiche fossilizzatesi insieme alla resina.L'ambra Baltica contiene dal 3 all'8% (in volume) di acido succinico.
L'ambra, al contatto con la pelle, raccoglie le cariche elettrostatiche, proteggendo l'organismo dagli accumuli di cariche elettriche negative. Tali cariche, nell'ambra, avviano il processo di ossidoriduzione che porta alla formazione di acido succinico. Tale acido viene poi continuamente rilasciato in piccolissime quantità.
L'acido succinico, (noto anche come acido 1,4-butandioico, o, storicamente, come “spirito dell'ambra”) è un acido dicarbossilico.
Il nome deriva del latino succinum che significa, appunto, ambra. Il succinato gioca un ruolo biochimico nel ciclo dell'acido citrico, donando elettroni nella reazione: succinato + FAD → fumarato + FADH2.
Questo è catalizzato dall'enzima succinato deidrogenasi (o complesso II della catena di trasporto degli elettroni del mitocondrio). Tale complesso è una lipoproteina composta di 4 sotto-unità legate da membrane che mette in relazione l'ossidazione del succinato con la riduzione dell'ubiquinone (noto anche come Coenzima Q10).
L'acido succinico è un composto totalmente sicuro per l'uomo, tanto da essere approvato dall'US Food and Drug Administration perfino per l'uso alimentare (come additivo, integratore od eccipiente).
È stato scoperto che l'acido succinico agisce come un biostimolante: stimola il sistema nervoso, regola il lavoro dei reni e dell'intestino, è un agente antiinfiammatorio e antitossico, è risultato essere un protettivo dai danni dell'alcool, stimola i naturali processi di guarigione dell'organismo. (Gierlowski, 2002 e Kosmowska-Ceranowicz, 1991).
Proprietà curative: le proprietà curative dell'ambra sono attribuite all'acido succinico.
In questo modo l'ambra, grazie al suo contenuto di acido succinico, agisce su tutti i tipi di infiammazione, dolori alle articolazioni, dolori ai denti, denti da latte, infiammazioni alle gengive, problemi alle vie respiratorie, infiammazioni alle tonsille.Nei secoli sono moltissime le testimonianze delle proprietà curative dell'ambra.
Alcuni esempi sono di seguito riportati:
Il dottore e botanico Polacco Stefan Falimirz, nel suo “O ziolach i mocy ich / Sulle erbe e le loro proprietà” loda l'ambra per essere in grado di “allietare i cuori, contrastare la malinconia e innalzare lo spirito.” (1534).
Diverse fonti dalla fine del XVII secolo riportano un fatto significativo: nessun lavoratore dell'ambra delle città del Baltico morì durante l'epidemia di peste. Il fumo dell'ambra bruciata, così come l'ambra in polvere assunta come tintura, erano considerate poter aiutare il trattamento delle infiammazioni della bocca e dell'apparato respiratorio, l'iperlacrimazione (epifora), il mal di testa, i disordini del sonno, le convulsioni, i dolori mestruali nonché poter aiutare il parto.
Jan Freyer, dottore in Cracovia, autore della prima monografia polacca sull'ambra (O bursztynie /On Amber, 1833) ne cita gli “usi medicinali”.
Già prima della Seconda Guerra Mondiale l'ambra era utilizzata, specie in Germania e nei paesi Nordici, per i problemi di dentizione: pezzetti di ambra venivano messi sui bambini per rendere meno dolorosa l'uscita dei denti e per fare in modo che i denti crescessero più forti.
Anche oggi in Lituania molte donne che soffrono di struma (o gozzo), avvolgono il collo in collane d'ambra.
Le proprietà curative dell'ambra sono confermate anche da una ricerca svolta dal Dr. Nikolai Moshkov di Kaliningrad (2002) il quale ha ottenuto risultati terapeutici veloci e totalmente efficaci dallo strofinare finissima polvere di ambra sui punti malati (testa, spina dorsale, tiroide, petto, arti).
Ancora oggi, in Russia e in Polonia, numerosi sono gli studi sulle proprietà dell'Ambra, utilizzata sotto forma di polvere micronizzata per singolari preparazioni farmaceutiche, soprattutto di tipo omeopatico, in casi di asma e problematiche all'apparato respiratorio (Kaiserling 2001, Kulicka 1998, Gierlowski 2002).
Un altro recente studio avrebbe dimostrato anche un effetto gastroprotettivo di una formulazione allestita secondo i principi della medicina indiana Siddha con polvere d'Ambra al 15% (Narayan et al., 2004).