EAN - MPN: 8051773020803
Fin dai tempi antichi, l'Apiterapia è una pratica comune che sfrutta il Veleno d'Ape per favorire le normali funzionalità dell'apparato articolare e migliorare le problematiche legate alle delicate zone articolari.
Ad alta concentrazione, per risultati veloci e duraturi: all'interno del vaso da 30 ml si trova Veleno d'Api in una concentrazione equivalente a circa 70 punture d'Api.
L'unguento Veleno d'Api, grazie al suo contenuto in mellitina, risulta utile per favorire la normale funzionalità a livello delle delicate zone articolari.
Recenti studi sulle proprietà del Veleno d'Api (vedere Bibliografia) hanno dimostrato la sua eccezionale efficacia come antinfiammatorio e antidolorifico in caso di:
- Osteoartrite, Artrite Reumatoide, Artrosi.
- Reumatismi, Sclerosi multipla.
Promotore della rigenerazione cellulare nel caso di:
- Ustioni, Ferite, Cicatrici.
- Rigenerante cellulare in casi di Psoriasi.
Per quanto riguarda il metodo di raccolta, il veleno d'ape viene ottenuto senza uccidere le api, in modo non cruento: le api vengono stimolate (attraverso stimoli sensoriali) a pungere un'apposita superfice che permette la raccolta del veleno senza che l'ape perda il pungiglione. In questo modo l'ape non muore in seguito alla puntura.
La base dell’unguento è un piacevole unguento a base di Cera d'Api, olio di Jojoba e olio di Mandorle dolci, dalle note proprietà idratanti, emollienti e nutritive.
CONSIGLIATO
- Per il trattamento antinfiammatorio in caso di artriti e reumatismi.
- Per il risanamento della pelle.
INGREDIENTI
Butyrospermum parkii butter**, Prunus amygdalus dulcis oil**, Cera alba**, Simmondia chinensis seed oil*/**, Bee venom**.
* Ingrediente da agricoltura biologica.
** Ingrediente di origine vegetale / naturale.
Principi Attivi Naturali |
Veleno d’Ape, burro di Karitè, olio di Mandorle Dolci, Cera d’Api, olio di Jojoba |
Profumazione |
Neutra |
Formato |
Vaso da 30 ml |
Certificazione Autocert Bionaturale |
Si |
Nickel Tested |
Si |
Dermatologicamente Testato |
Si |
Vegan |
No |
MODO D'USO
Applicare con un massaggio sulle zone da trattare.
Informazioni sul produttore
Alma Briosa nasce nel 2010 con l'intento di proporre rimedi naturali e biologici per risolvere molti problemi dell'uomo moderno in maniera meno invasiva e più in equilibrio con la natura.
In particolare Alma Briosa vuole aiutare a riscoprire tutti quei rimedi la cui efficacia in Italia è stata dimenticata, ma che sono tuttora noti e apprezzati all'estero. Il primo rimedio che è stato riscoperto da Alma Briosa è l'Ambra Baltica.
L'ambra è la resina fossile del Pinus Succinifera, conifera vissuta nel Terziario (da 70 a 2 milioni di anni fa) ed estintasi 40 milioni di anni fa. La polimerizzazione molecolare, risultante dalle alte pressioni e temperature dei sedimenti sovrastanti, ha prima trasformato la resina in copale.
Successivamente, calore e pressione continuative, hanno provocato l'uscita dei terpeni, dando come risultato la formazione di ambra. In Europa i maggiori giacimenti di Ambra si trovano nell'area del Baltico.
Il colore varia dal rosso cupo all'arancione, al giallo chiaro, al bruno scuro, al latte, anche se sono note rare colorazioni verdastre e nerastre dovute alla presenza di sostanze organiche fossilizzatesi insieme alla resina.L'ambra Baltica contiene dal 3 all'8% (in volume) di acido succinico.
L'ambra, al contatto con la pelle, raccoglie le cariche elettrostatiche, proteggendo l'organismo dagli accumuli di cariche elettriche negative. Tali cariche, nell'ambra, avviano il processo di ossidoriduzione che porta alla formazione di acido succinico. Tale acido viene poi continuamente rilasciato in piccolissime quantità.
L'acido succinico, (noto anche come acido 1,4-butandioico, o, storicamente, come “spirito dell'ambra”) è un acido dicarbossilico.
Il nome deriva del latino succinum che significa, appunto, ambra. Il succinato gioca un ruolo biochimico nel ciclo dell'acido citrico, donando elettroni nella reazione: succinato + FAD → fumarato + FADH2.
Questo è catalizzato dall'enzima succinato deidrogenasi (o complesso II della catena di trasporto degli elettroni del mitocondrio). Tale complesso è una lipoproteina composta di 4 sotto-unità legate da membrane che mette in relazione l'ossidazione del succinato con la riduzione dell'ubiquinone (noto anche come Coenzima Q10).
L'acido succinico è un composto totalmente sicuro per l'uomo, tanto da essere approvato dall'US Food and Drug Administration perfino per l'uso alimentare (come additivo, integratore od eccipiente).
È stato scoperto che l'acido succinico agisce come un biostimolante: stimola il sistema nervoso, regola il lavoro dei reni e dell'intestino, è un agente antiinfiammatorio e antitossico, è risultato essere un protettivo dai danni dell'alcool, stimola i naturali processi di guarigione dell'organismo. (Gierlowski, 2002 e Kosmowska-Ceranowicz, 1991).
Proprietà curative: le proprietà curative dell'ambra sono attribuite all'acido succinico.
In questo modo l'ambra, grazie al suo contenuto di acido succinico, agisce su tutti i tipi di infiammazione, dolori alle articolazioni, dolori ai denti, denti da latte, infiammazioni alle gengive, problemi alle vie respiratorie, infiammazioni alle tonsille.Nei secoli sono moltissime le testimonianze delle proprietà curative dell'ambra.
Alcuni esempi sono di seguito riportati:
Il dottore e botanico Polacco Stefan Falimirz, nel suo “O ziolach i mocy ich / Sulle erbe e le loro proprietà” loda l'ambra per essere in grado di “allietare i cuori, contrastare la malinconia e innalzare lo spirito.” (1534).
Diverse fonti dalla fine del XVII secolo riportano un fatto significativo: nessun lavoratore dell'ambra delle città del Baltico morì durante l'epidemia di peste. Il fumo dell'ambra bruciata, così come l'ambra in polvere assunta come tintura, erano considerate poter aiutare il trattamento delle infiammazioni della bocca e dell'apparato respiratorio, l'iperlacrimazione (epifora), il mal di testa, i disordini del sonno, le convulsioni, i dolori mestruali nonché poter aiutare il parto.
Jan Freyer, dottore in Cracovia, autore della prima monografia polacca sull'ambra (O bursztynie /On Amber, 1833) ne cita gli “usi medicinali”.
Già prima della Seconda Guerra Mondiale l'ambra era utilizzata, specie in Germania e nei paesi Nordici, per i problemi di dentizione: pezzetti di ambra venivano messi sui bambini per rendere meno dolorosa l'uscita dei denti e per fare in modo che i denti crescessero più forti.
Anche oggi in Lituania molte donne che soffrono di struma (o gozzo), avvolgono il collo in collane d'ambra.
Le proprietà curative dell'ambra sono confermate anche da una ricerca svolta dal Dr. Nikolai Moshkov di Kaliningrad (2002) il quale ha ottenuto risultati terapeutici veloci e totalmente efficaci dallo strofinare finissima polvere di ambra sui punti malati (testa, spina dorsale, tiroide, petto, arti).
Ancora oggi, in Russia e in Polonia, numerosi sono gli studi sulle proprietà dell'Ambra, utilizzata sotto forma di polvere micronizzata per singolari preparazioni farmaceutiche, soprattutto di tipo omeopatico, in casi di asma e problematiche all'apparato respiratorio (Kaiserling 2001, Kulicka 1998, Gierlowski 2002).
Un altro recente studio avrebbe dimostrato anche un effetto gastroprotettivo di una formulazione allestita secondo i principi della medicina indiana Siddha con polvere d'Ambra al 15% (Narayan et al., 2004).